Oggi è ancora possibile diventare un samurai (o quasi)
Quella del samurai è una figura che non smette di affascinarci, avvolta nel mistero e legata a imprese eroiche e tradizioni a noi lontane. Se i samurai di un tempo ormai non esistono più, ancora oggi sono in molti a raccontare le storie di questi combattenti e altri ancora vogliono imparare le loro tecniche di lotta. Ovviamente, è impossibile diventare un vero samurai, ma si può scoprire qualcosa di più su queste figure e imparare alcune delle loro tecniche di combattimento. Prima, però, bisogna accertarsi di sapere veramente chi fossero i samurai.
Cosa sono veramente i samurai?
Prima di tutto, va ricordato che i samurai non erano dei ninja. Non si vestivano di nero e non agivano col favore delle tenebre uccidendo nemici su commissione. Il samurai era un membro di una casta guerriera ben riconosciuto che principalmente lavorava al servizio di uno shōgun o di un daimyō. I samurai seguivano codici di comportamento e regole di combattimento ben delineate nel bushidō, il codice d’onore che letteralmente significa “la via del guerriero”. Se nei media siamo abituati a vedere samurai che combattono solo con le tipiche spade giapponesi, anche dette katana, in realtà questi guerrieri utilizzavano una miriade di armi tra cui archi, lance e, in seguito, anche armi da fuoco come il moschetto.
Quando privo di padrone, spesso a causa della morte di quest’ultimo, un samurai diventava un rōnin e iniziava a lavorare per il migliore offerente, diventando però così decaduto agli occhi della società. Nei secoli, anche a causa dell’influenza occidentale, i samurai persero sempre più potere fino a diventare semplici funzionari e burocrati. Ciò però non piacque a questi guerrieri, che si opposero spesso all’occidentalizzazione del Giappone e continuarono a promuovere lo stile di vita tradizionale giapponese, sfociando infine in una vera e propria rivolta che si concluse nel 1877 con la battaglia di Shiroyama, che decretò ufficialmente la fine dei samurai.
La passione per i samurai non è morta
Sebbene i samurai non esistano più da quasi 150 anni, la loro figura continua ad affascinarci anche nel XXI secolo. Non a caso sono moltissimi i media e i prodotti di intrattenimento che hanno creato videogiochi, film, giochi e libri i quali hanno come protagonisti proprio i samurai o si ispirano ai guerrieri giapponesi del passato. È sulla bocca di tutti gli appassionati di videogiochi ad esempio Ghost of Tsushima, il nuovo gioco per PlayStation 4 che segue le avventure di un samurai durante l’invasione mongola. Tra tutti i tipi di media sembra che il cinema sia quello che più si è innamorato della figura del samurai, a partire dai film di Akira Kurosawa arrivando però anche a Hollywood. Non si può infatti non citare il colossal con Tom Cruise L’ultimo samurai distribuito in Italia da Warner Bros. Entertainment nel 2003 e che fu nominato a ben quattro premi Oscar. Analizza invece la figura del samurai decaduto 47 Ronin, film del 2013 con Keanu Reeves che prende ispirazione dalla celebre vicenda dei quarantasette ronin rimasti senza padrone nel XVIII secolo.
Se il samurai era una figura istruita e sofisticata, è ovviamente il suo lato guerriero quello che interessa di più il pubblico e ne sono la prova anche i molti giochi online come la slot machine Ancient Warriors del casinò online Betway Casinò che, sebbene abbia un’ambientazione dal sapore asiatico non ben definita, vede apparire personaggi chiaramente ispirati ai samurai armati delle tipiche lance naginata. La storia e la filosofia dei samurai vengono invece analizzati nella letteratura grazie a libri come Il pennello e la spada. La via del samurai di Leonardo Vittorio Arena edito da Mondatori o L’etica del bushido di Mario Polla per Il Cerchio Editore.
Come diventare samurai oggi
Se a qualcuno basta guardare film, giocare a videogiochi e leggere libri riguardanti i samurai, altri sentono il richiamo verso l’arte di questi guerrieri. Che fare in questo caso? Anche se è impossibile diventare veri samurai sono però disponibili diverse risorse che permettono di avvicinarsi alle loro tradizioni con un po’ di pratica. Prima di tutto però bisogna iniziare con un po’ di teoria leggendo libri sull’argomento come i volumi semi-seri di Stephen Turnbull Come diventare un samurai. Il manuale non ufficiale per aspiranti guerrieri e Samurai. Il manuale non autorizzato del guerriero giapponese, editi da Giunti e da L’ippocampo, che analizzano ma anche elementi della vita del samurai spesso trascurati come la religione e l’importantissima cerimonia del tè. Chi invece vuole fare un po’ di pratica può recarsi direttamente in Giappone: nelle principali città del Paese è infatti possibile prendere parte a corsi come A scuola di samurai: samurai per un giorno, che consiste in una lezione di circa due ore che si tiene a Kyoto in cui si impara anche a maneggiare la spada e che vanta 5/5 su Tripadvisor, o prendendo parte al Matsushiro Samurai Training che si tiene a Nagano in un edificio che un tempo era una vera scuola per samurai.
È però possibile combattere come un vero samurai senza uscire dall’Italia. Sono infatti diverse le scuole di arti marziali che offrono corsi di spada giapponese come il kendō, kenjutsu e lo iaidō. Prima di iscriversi è però importante conoscere le differenze tra queste discipline, che si ispirano tutte all’arte guerriera dei samurai ma che sono molto diverse tra loro. Il kendō, che significa via della spada, è considerato un allenamento che porta alla disciplina interiore ma non include combattimenti coreografici, cosa invece presente nel kenjutsu, che più si avvicina all’arte della katana che siamo abituati a vedere nei film. Lo iaidō, infine, è invece l’arte dello sfoderare la spada e quindi non prevede combattimenti.
Diventare un samurai è, fortunatamente, impossibile al giorno d’oggi, ma dopo aver imparato qualcosa di più su questi guerrieri grazie a film, libri, giochi e qualche lezione di storia, sarà possibile fare un tuffo nel passato prendendo parte a corsi o imparando a maneggiare la spada come un samurai.
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