In un museo la saponetta fatta col grasso di Berlusconi
Uno degli scopi dell'arte e di chi la crea, è di stupire il visitatore, sconvolgerlo nei più svariati modi possibili. Abbiamo visto di tutto: opere d'arte fatte su auto sporche, altre addirittura fatte con i capelli persi nella doccia.
Il lavoro fatto da Gianni Motti, però, non ha mancato di far discutere. L'artista italiano, infatti, ha esposto nel 2005 all'interno dell'Art Basel, un'importante fiera che si svolge in Svizzera, un'opera dal titolo evocativo Mani Pulite.
Si trattava di un gioco di parole che la visione stessa dell'opera evocava: ad essere esposta era infatti una semplice saponetta. Ma qual'era la particolarità? Quel sapone era stato realizzato usando il grasso di Silvio Berlusconi, preso da una liposuzione fatta dallo stesso Cavaliere in una clinica privata del Ticino.
Dopo le dichiarazioni di Motti, il primario della clinica smentì subito ma l'artista disse che avrebbe fatto il test del DNA al pezzo di grasso per provare le sue parole. La cosa poi finì lì. L'opera ebbe un successone, con un collezionista privato che la comprò per 15 mila euro. Che uso ne avrà fatto?
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