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A scuola con l'auto di mamma

A scuola con l'auto di mamma

Ligio al suo dovere di scolaro responsabile, un bimbo di sei anni che aveva perso lo scuola bus e non voleva arrivare in ritardo alle lezioni, ha preso l’auto della madre e ha guidato per circa 15 minuti nel traffico fino a quando non è stato "fermato" da un cartello stradale.

Il fatto è accaduto a Wicomico Church, una piccola località della Virginia: come ogni mattina l’intraprendente alunno si è preparato per andare a scuola, ma poiché era in ritardo, non è riuscito a prendere il bus delle 7.30. Per nulla scoraggiato ma fermamente deciso ad arrivare in tempo, non ha svegliato la madre che era ancora a letto, ma ha pensato di cavarsela da solo e prendere l’auto di famiglia parcheggiata davanti a casa; si è messo alla guida del mezzo. Stando a quanto si legge sul rapporto della polizia, il giovane autista si è immesso prima, sulla Dupont Highway, quindi ha svoltato a destra sulla Northumberland Highway, una strada molto trafficata a circa 200 chilometri da Washington.

Nonostante il traffico intenso e il fatto di non arrivare bene né ai pedali e nemmeno al volante, il bambino ha guidato per circa 15 chilometri anche a forte velocità, come hanno riferito alcuni automobilisti che hanno avvertito la polizia di quello che accadeva. Poi però, quando mancavano solo un paio di chilometri alla meta, la Northumberland Elementary School di Heathsville, si è spaventato per il sopraggiungere di un camion e dopo aver perso il controllo della macchina, una Ford Taunus, è andato a sbattere a forte velocità contro un cartello stradale.

Miracolosamente è rimasto illeso ma come è comprensibile, si è solo spaventato moltissimo. “Lo abbiamo trovato in auto che piangeva in modo isterico”, ha riferito Roger Briney, uno degli agenti intervenuti sul posto. "Abbiamo verificato che non fosse rimasto ferito, lo abbiamo calmato, finché lui sotto i nostri occhi è sceso dall'auto e si è incamminato a piedi". "Dove vai?". "A scuola, sono in ritardo" ha risposto. La polizia lo ha accompagnato prima in ospedale, per un ulteriore controllo, poi dalla maestra.

13 Gennaio 2009, di Staff

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